Linfonodo Sentinella
La metodica del Linfonodo Sentinella (L.S.) venne proposta nella metà degli anni 90 nel trattamento del cancro della mammella dopo che era stata proposta negli anni 70 nella terapia del cancro del pene e del testicolo. Per Linfonodo Sentinella si intende il primo linfonodo a essere raggiunto da eventuali metastasi a partenza dai tumori maligni che diffondono per via linfatica.Per procedere all'identificazione del L.S., poiché non è apprezzabile alla palpazione, si procede almeno 5, 6 ore prima (ma non più di 24 ore) all'iniezione in prossimità della neoplasia di un tracciante a bassissima radioattività, completando la procedura con una scintigrafia mammaria e localizzazione sulla cute della presunta sede del linfonodo. Durante l'intervento una sonda captante localizza la posizione esatta del linfonodo che viene asportato ed inviato all'esame istologico.
Se non ci sono metastasi linfonodali in questo linfonodo, nel 98-99 dei casi non vi sono metastasi negli altri linfonodi ascellari e risulta pertanto inutile rimuoverli tutti evitando così: di allungare i tempi del ricovero, di utilizzare drenaggi aspirativi che andrebbero mantenuti per alcuni giorni.
Nel 1997 vennero pubblicati dallo IEO di Milano i risultati sullo studio del Linfonodo Sentinella che evidenziò che in gran parte dei tumori < a 2 cm. di diametro, la probabilità di diffusione del tumore ai linfonodi ascellari risultava non superiore al 15%, pertanto nell'85% dei casi la asportazione dei linfonodi ascellari era inutile, se non dannosa.
Nel 1998 iniziai nella nostra Provincia questa metodica. I dati raccolti nei due anni successivi confrontati con quelli della letteratura internazionale confermarono la validità della metodica e, da allora questa metodica per la ricerca di metastasi nei linfonodi ascellari nelle pazienti con neoplasia mammaria è diventata routinaria.